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DiMagnus

Lo sport dopo la chirurgia estetica

Una delle domande più frequenti che viene posta da chi si sottopone a un intervento di chirurgia plastica è la seguente: quando potrò ricominciare a svolgere attività fisica senza mettere a repentaglio la salute e la mia ritrovata forma fisica? La risposta non è univoca, ma dipende principalmente dal tipo di operazione e dalle condizioni del paziente, sia prima che dopo l’intervento.

I consigli del chirurgo

Dopo una rinoplastica, una liposuzione, l’inserimento di protesi ai glutei o una mastoplastica, i pazienti devono osservare un certo periodo di riposo, la cui durata normalmente va dalle 4 alle 6 settimane. In ogni caso, bisognerà seguire scrupolosamente i consigli del medico, senza prendere iniziative che potrebbero risultare pericolose.

Le attività sportive più indicate

Non si tratta di una vera e propria attività sportiva, ma camminare è molto utile e particolarmente indicato a seguito di una rinoplastica, per evitare che si formino coaguli nelle cavità nasali. Si può riprendere ad andare in piscina o persino a fare palestra anche dopo una liposcultura, un intervento di aggiunta di protesi glutei o di mastoplastica. L’importante è, come sempre, attenersi alle indicazioni del proprio specialista ed evitare sforzi eccessivi soprattutto nelle prime settimane.

Nel caso del seno, meglio garantire al petto una protezione adeguata utilizzando un reggiseno sportivo. Dopo una rinoplastica, sarà meglio evitare gli sport (come la pallavolo o il basket) dove è alto il rischio di urti sul viso. Ci sono alcune protesi, come ad esempio quelle per i glutei, che vengono realizzate in materiali resistenti per completare in modo adeguato la zona del sedere.

Mastoplastica e body building

Un discorso a parte meritano le donne che, attraverso allenamenti specifici di body building, si impegnano a scolpire il proprio corpo. Mentre pettorali, addominali, gambe e braccia possono essere sviluppati con esercizi e attrezzature varie, il seno spesso va incontro a una riduzione di volume in quanto diminuiscono i tessuti grassi.

In questo caso, per riequilibrare la figura, l’intervento di aumento del seno attraverso protesi in silicone è certamente il più indicato: la forma delle protesi potrà essere concordata con il chirurgo, per assicurare a ciascuna paziente un risultato armonioso e naturale.

Diserena

Dalla preistoria ai giorni nostri

Lo sport è parte integrante della nostra vita, tanto da sembrarci un aspetto normale, eppure non sempre ha avuto la valenza che gli diamo oggi. Prima di arrivare alla creazione di vere e proprie discipline ginniche, occasioni di divertimento e al tempo stesso di benessere psicofisico, l’attività fisica aveva forme diverse.

Nell’era preistorica, tutte le attività connesse allo sforzo fisico erano volte alla sopravvivenza in un mondo ostile popolato da bestie feroci; la caccia era fondamentale per procurarsi il cibo e sfamare la propria gente, per cui erano richiesti salute e vigore. L’unica eccezione riguardava i balli propiziatori, danze rituali che assomigliavano ad allenamenti ginnici e il cui scopo era mantenere il corpo atletico e scattante.

Quando si svilupparono le prime civiltà complesse in Mesopotamia, un nuovo elemento venne a sconvolgere il mondo degli esseri umani, la guerra: per fare la guerra, lotta, nuoto ed equitazione divennero attività fondamentali.

Le prime tracce di un’attività sportiva fine a se stessa sono state ritrovate al tempo degli antichi Greci e Romani. È in Grecia che lo sport inizia a diffondersi nella società per ragioni estetiche (il culto della bellezza del corpo), religiose (l’uomo incarna la perfezione divina) e formative (la ginnastica plasma i futuri guerrieri).

Sempre in Grecia troviamo le prime competizioni sportive, le famose Olimpiadi: le gare prevedono corsa, lotta, equitazione e pentathlon.

La tradizione ellenica giunge a Roma ma perde i connotati estetici ed educativi, focalizzandosi esclusivamente sugli scopi militari. I giovani Romani si radunano al Campo Marzio dove praticano la lotta, la scherma, la corsa con le armi, l’equitazione, il tiro con l’arco e il lancio del giavellotto.

Nel periodo medievale sino al Rinascimento lo sport ha nei principi della cavalleria la sua fonte di ispirazione: sette sono le qualità fisiche da potenziare tramite lotta, getto, corsa, gualdana, giostre e tornei. Il Rinascimento porterà lo sport ad allontanarsi dall’aspetto religioso, assumendo un significato ricreativo e formativo simile a quello odierno.

Abbandonata quella rigidità fisica propagandata dai regimi fascisti e nazisti dell’Europa degli anni ’20-’40, per cui la ginnastica era una disciplina da osservare duramente per formare la mente dei giovani militanti di partito, oggi lo sport ha trovato la sua maturità, tanto da essere ormai uno dei punti focali della nostra società.

La sua potenza formativa, sia a livello fisico che mentale, è centrale nell’educazione dei giovani di ogni ceto sociale, senza alcuna distinzione, tanto che le strutture di allenamento sono facilmente accessibili a chiunque e spesso anche gratuitamente; la sua importanza nel mantenimento di una buona salute è sottolineata dal grande numero di adulti che praticano discipline di ogni genere, dallo yoga al pilates; la sua essenza ludica e l’epica delle sue sfide rivivono quotidianamente nelle maggiori competizioni sportive, dal calcio al basket, dall’atletica leggera all’automobilismo, diventate fenomeno di massa in tutto il mondo.

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Perché fare sport

Oggi la nostra società promuove lo sport in tutte le sue forme, sottolineandone l’importanza sia a livello fisico che mentale. Scevro da ogni pregiudizio e aperto a ogni classe sociale, lo sport è di tutti: chi desidera praticarlo per divertimento, chi per sfidare se stesso e gli altri, chi per sentirsi in forma, chi ancora per la sua straordinaria capacità di aggregare.

L’attività sportiva è cruciale per il benessere delle persone, soprattutto in un momento storico dove la maggior parte di noi lavora al computer passando ore e ore in posizione seduta. I vantaggi interessano sia il corpo che la mente: il movimento non è solo un beneficio per la propria estetica, ma anche un’occasione per:

• diminuire il rischio di diabete, cancro, obesità, depressione e ipertensione;

• migliorare la salute a livello osseo;

• bruciare calorie e mantenere un peso equilibrato;

• ridurre gli stati di ansia e stress in quanto il corpo rilascia endorfine (i cosiddetti ormoni del buonumore);

• rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno.

Qualunque sia lo sport che si vuole praticare, la cosa più rilevante è la costanza: non è richiesto di trasformarsi in atleti, basta adattare il ritmo alle proprie capacità e mantenersi attivi: a volte anche una passeggiata, un ballo o un tuffo al mare possono essere sufficienti, l’importante è darsi da fare e non arrendersi alle prime difficoltà.

Che lo sport migliori la qualità della vita anche dal punto di vista psicologico è un fatto conclamato, come dimostra la ricerca effettuata dall’International Society of Sport Psychology (ISSP). Questi i benefici dell’attività sportiva a livello mentale:

• aumento dell’autostima e del buon umore, a scapito degli stati depressivi;

• maggiori risorse energetiche ed entusiasmo nella routine quotidiana;

• maggiore rapidità di pensiero;

• capacità di porsi degli obiettivi a medio e lungo termine;

• incremento del piacere derivante dallo sforzo fisico.

A ciò si deve aggiungere un effetto molto importante della pratica sportiva sul corpo umano, e cioè la capacità di contrastare l’insorgere di malattie come diabete, disturbi umorali, osteoporosi e ipertensione.

Ma da cosa derivano tutti questi benefici? Semplice, l’attività motoria stimola la produzione di endorfine, sostanze chimiche analgesiche ed eccitanti le cui proprietà somigliano a quelle dell’oppio e della morfina.

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Iniziare a fare sport

Lo sport è oggi un fattore sempre più centrale nella nostra cultura. Campagne educative sempre più organizzate promuovo l’attività fisica nelle scuole primarie, incentivando i bambini e i giovani a vivere lo sport come divertimento e occasione di ampliare i propri orizzonti. Quel che è certo è che una società sana non può prescindere da persone che vivono il proprio benessere con consapevolezza, e tale apprendimento passa sicuramente anche da una pratica sportiva sana e proficua.

Se da un lato i giovani hanno relativamente poche difficoltà a inserirsi in questo discorso, dato che per natura il gioco fisico è un aspetto centrale delle loro vite, per gli adulti possono esserci maggiori difficoltà, in particolare per chi ha sempre evitato o avuto pochi contatti con lo sport. Del resto non si può pretendere di diventare improvvisamente degli atleti consumati, ma il problema non sussiste in quanto l’obiettivo non è diventare professionisti.

L’attività fisica ha lo scopo primario di migliorare il proprio benessere, dunque deve essere un piacere. Ci vogliono un po’ di tempo, costanza e applicazione, ma i risultati arrivano e provocano una soddisfazione di cui a un certo punto non si potrà fare a meno. L’importante è iniziare gradualmente, senza pensare al futuro ma vivendo le ore di allenamento con relax. Non bisogna affaticare muscoli, schiena e cuore attraverso esercizi prolungati, piuttosto è sempre preferibile farsi seguire da un allenatore professionista all’inizio.

Non ci vorrà molto prima di sentire un cambiamento dentro di sé a livello non solo fisico ma anche psicologico: l’attività sportiva praticata con assiduità scioglie la tensione muscolare accumulata, rilassa la mente e produce il rilascio di endorfine, sostanze eccitanti che contribuiscono ad aumentare il buon umore e a migliorare la qualità del sonno notturno.

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La popolarità del calcio

Lo sport più praticato e conosciuto al mondo è il calcio, un vero e proprio fenomeno di massa che coinvolge ogni angolo del globo. Qualunque nazione ha il proprio campionato professionistico, la propria rappresentativa con i migliori giocatori pronti a sfidarsi nelle competizioni internazionali.

La diffusione di questo sport è sicuramente dovuta alla facilità delle regole e all’immediatezza del suo svolgimento: due porte, una palla che rotola, due squadre di 11 persone ciascuna che si sfidano a suon di goal (esistono ovviamente varianti 5v5 e 7v7, ma anche 8v8). Una partita dura 90 minuti, suddivisi in due tempi da 45 minuti. In alcune occasioni, se il risultato è in parità al termine del tempo regolamentare, si va avanti per altre due frazioni di gioco di 15 minuti ciascuna.

Attorno al calcio si è ormai sviluppato un enorme interesse mediatico ed economico che lo ha reso una delle più importanti e redditizie industrie a livello globale: in occasione degli eventi più importanti, come i tornei continentali (Mondiali, Europei, Copa America) e le finali delle coppe (Champions League, Europa League), miliardi di appassionati si radunano attorno alle loro TV per assistere alle sfide più prestigiose, trasmesse da emittenti che fatturano milioni di euro.

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I campionati e le squadre maggiori

Le leghe europee sono le più famose e seguite al mondo, in particolare quelle che si svolgono in Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda e Portogallo. Vi partecipano i migliori calciatori, anche non europei, che si sfidano a livello nazionale nei campionati di ciascuno Stato e nelle coppe continentali di maggior prestigio, come la Champions League.

Le serie storicamente più importanti sono:

• la Premier League inglese, oggi il campionato più ricco e di successo, che può vantare alcune tra le squadre con più fan al mondo, tra cui il Manchester United, il Chelsea, il Liverpool e il Manchester City;

• la Serie A italiana, una volta la lega per eccellenza, il sogno di ogni calciatore; oggi ha un’importanza leggermente minore, tuttavia la tradizione calcistica resta sempre al top, tanto è vero che la nazionale ha appena vinto la competizione europea. Le squadre più seguite sono la Juventus, il Milan, l’Inter, la Roma e il Napoli;

• la Liga spagnola, dominata dal Real Madrid e dal Barcellona, le due compagini più forti e storicamente eminenti nel panorama locale ed europeo, con milioni di follower sparsi in tutto il mondo.